mercoledì 14 luglio 2010

Pistola.

Sono qui. Sono qui e ho una pistola in mano. Mi chiamo Massimo. Forse è stato un segno del destino che mi chiamassero così i miei. Toh, forse l’unica cosa buona che hanno fatto. A pensarci bene, no neanche quella. Mio padre avrebbe dovuto farsi una cazzo di sega quella sera. Massimo. Già, una vita vissuta al massimo. La cronologia è stata esattamente questa: a 10 anni ho iniziato a fumare, a 13 mi sono dato all’erba, a 16 lasciai la scuola e cominciai con gli acidi. A 21 sono stato trovato svenuto per strada con una siringa in vena. Overdose, già. Ho una pistola. Adesso ho una pistola, cazzo. Dopo qualche anno di riabilitazione, nel quale non ho avuto alcuna notizia dai miei e dai quei fottuti dei miei amici sono tornato per strada. L’unica stronza che mi veniva a trovare era quella ragazza…come cazzo si chiama…ah sì, ecco, Chiara. Perché mi volesse così bene non l’ho mai capito. Era una fottuta troia, ma le volevo bene anch’io. Ma chi se ne fotte, ho una pistola adesso. Io ho una pistola in mano. Quando sono andato fuori da quel cazzo d’istituto ero perso. Non toccai mai più una droga, mai. Peggio, ero in mano alla vita. E’ da quella che non ci si libera. La desideravo così tanto perché per ben 29 anni me l’ero persa. Mandai in culo quella puttana di Chiara e mi concentrai solo sulla mia vita. Però adesso ho una pistola, una fottuta pistola. Cos’è ? E’ forse un opportunità ? Cosa ne faccio di sta vita ? Io lo so. E’ un altro cazzo in culo. E’ un’altra fottuta droga. Mi sono allontanato forse dall’unica cosa che valeva la pena tenere. Chiara, l’unica che nella mia vita vissuta al massimo aveva fatto qualcosa per me. Ma adesso ho una pistola in mano. Ho una pistola in bocca. Ho un dito sul grilletto. Mettiamo fine a tutta sta merda. Non volevo il massimo, a dire il vero non volevo un cazzo. BOOM.

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